Mi sento scivolare via.
Ordine cronologico.
Ieri pomeriggio sono andata a fare shopping con mio padre -con lui diciamo che mi è comodo perchè ha buon gusto e quando mi vede le cose addosso non resiste a comprarmele. Ma quando mi sono vista allo specchio..l'unica cosa che sono riuscita a comprare è stata una blusa, larga. Che schifo, che schifo, che schifo. Come ho potuto..
Eppure non riesco a smettere di mangiare. E' come se per ogni digiuno fatto ora avessi il triplo della fame.
Non ho il controllo di me stessa.
Oggi direi che non è andata male, a parte il cibo e il mal di testa pressante. Sono andata a scuola e mi sono astratta nel mio mondo. Mi sono accorta che non ci sono 10 minuti della mia vita in cui non penso che voglio farmi male, che voglio dimagrire, alla depressione, o al cibo in generale.
Non ho altri pensieri oltre ai miei problemi.
E questo mi ha creato un altro problema a cui pensare.
Potrei collezionarli.
A un certo punto non sopporto più quel dolore pressante allo stomaco, vado in bagno, mi accoccolo per terra e sto cinque minuti così, sull'orlo delle lacrime.
Torno come se non fosse successo niente..come sempre.
Uscita da scuola, sono tornata a casa con quella mia amica glaciale (si, proprio con lei, da sole), che, udite udite, non è più glaciale! E' come se fosse cambiato qualcosa in lei, come se si fosse sciolto il disprezzo o l'odio che provava (prova?) per me. Ci siamo messe a parlare, ridere, e poi abbiamo incontrato sua sorella con suo figlio...che era un amore, un cucciolotto che mi sarei mangiata di baci.
Adoro i bambini, anche se non so se ne avrò mai. Se prima non imparo a prendermi cura di me stessa, non potrò prendermi cura di un'altra vita. Comunque poi tornando a casa nel treno ho beccato un mio amico -che stranamente mi viene palesemente dietro- e siamo tornati a casa insieme. E' simpatico, forse mi piace un po' anche fisicamente, ma...sono io che non vado bene.
Torno a casa con un mal di testa osceno, mangio pasta zucchine e gamberi (>.<), e poi prendo un moment e mi metto a letto.
"Papà, svegliami alle 3, che alle 4 devo uscire con i miei amici dell'Irlanda"
"Certo."
Alle ore 3:55, mio padre arriva in camera e mi chiede perchè non mi sono svegliata, che sono due ore che dormo.
Quando sta vicino a quel dannato computer non mi ascolterebbe neanche se gli dicessi che sono stata eletta Prima Presidentessa donna degli Stati Uniti D'America.
Mi sono divertita con i ragazzi dell'Irlanda.
Nella nostra stanza eravamo quattro piccole pervertite xD E raccontare ai fidanzati di due di queste ragazze le cagate che facevamo non ha prezzo!
Ho acceso molte sigarette -io non fumo, ma adoro accenderle- e mi sono fatta un sacco di risate. E ricevuto un sacco di abbracci, e questa è la parte che mi è piaciuta di più.
Anzi no; la parte che mi è piaciuta di più è stata sentirmi parte di un qualcosa, di un gruppo. Non essere diversa da nessuno.
Tornata a casa mi sono preparata, truccata, stirata i capelli e sono uscita.
A casa della mia amica mi sono messa lo smalto azzurro in circa mezzo minuto -mi sono messa la blusa nuova, che è indaco, con il jeans grigio, e le converse azzurre con i fiorellini-, perchè era tardi, e siamo andate a prendere il treno. Arrivate in piazza incontriamo tutti gli altri, compreso questo ragazzo, Gianluca. Stiamo tutta la sera insieme, come al solito -abbracci, baci sulla guancia e sul collo- e abbiamo parlato, parlato. Mai di cose davvero serie. Ma non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che sia sbagliato, tutto sbagliato. Poi finita la serata torniamo io, lui e un altro amico con l'autobus. Io e lui ci allontaniamo un secondo per chiedere a un taxi, dato che l'autobus ritardava, e dato che si gelava e le altre mie amiche erano andate col taxi, mi chiede perchè ero voluta andare con loro. Perchè non volevo far spendere ai miei altri soldi per quello, dato che oggi già hanno speso per me 10 euro di pomeriggio, e 10 la sera -oggi pomeriggio mi sono fatta il piercing sulla parte superiore dell'orecchio-, ed era una risposta vera. Credo sperasse che dicessi che era per tornare con lui. Gli dico che mi sento in colpa perchè già faccio spendere un sacco ai miei per la mia salute. Lui fa: "è vero, ogni tanto te ne esci che devi andare dal dottore. Perchè ci vai così spesso?" E' difficile da spiegare, rispondo io. Silenzio. "Va bene, ho capito, scusa", dice. Menomale che non insiste. Effettivamente è un ragazzo d'oro. Ma...non sono nelle condizioni mentali di avere un ragazzo. Dovrei spiegargli tante, troppe cose..non sono neanche sicura che potrei continuare a piacergli dopo avergli detto tutto, e non intendo iniziare una relazione costruendola su bugie e finzioni.
Eppure mi sarei sciolta nei suoi abbracci, perchè ne ho un tale bisogno..ho bisogno di affetto.
Tanto, tanto, tanto affetto.
E invece non è successo niente, alla fine, e poi sono arrivata a casa.
Ora sono qui che scrivo riflettendo sugli ultimi due giorni e ascoltando musica nel letto con le cuffie.
Mi sento strana, svuotata.
The lights go out all around me
One last candle to keep out the night
And then the darkness surrounds me
I know I'm alive but I feel like I've died
And all that's left is to accept that it's over
My dreams ran like sand through the fists that I made
I try to keep warm but I just grow colder
I feel like I'm slipping away..
[..]
My whole world is the pain inside me
The best I can do is just get through the day
When life before is only a memory..
[..]
Here I am
At the end of me
Trying to hold to what I can't see
I forgot how to hope
This night's been so long..
Un abbraccio,
L.